A dispetto di un territorio roccioso e acclive, il paesaggio costiero della Liguria, dal Ponente al Levante, ha consentito la formazione di giardini protesi sul mare.
Sono gli aristocratici britannici a scoprire, già alla fine del ‘700, le qualità dell’inverno mediterraneo; ma il fenomeno assume nuovi connotati tra fine Otto e inizi Novecento, soprattutto con le ville di Ventimiglia, Bordighera, San Remo.

Saranno inglesi, tedeschi, russi a costruire le loro “winterhouses” nei luoghi dell’eterna primavera. Una particolare attenzione è rivolta all’acclimazione di ricche collezioni di vegetazione esotica giunte in Europa da ogni parte del mondo, sempre alternate a piante arboree e arbustive della regione mediterranea.

Il giardino ricco di palme della villa progettata da Charles Garnier a Bordighera è proposto da Edouard André come significativo esempio di questi interventi paesaggistici.
La scelta del sito ove costruire la villa si lega alle stagioni dell’anno scelte dal proprietario per trascorrere le vacanze in Riviera, all’apprezzamento del panorama o alla ricerca di un sito idoneo per la vegetazione; componenti presenti nei giardini Hanbury di Ventimiglia dove trovano felice sintesi l’interesse per il collezionismo e l’acclimazione di oltre seimila esemplari di piante di forme e varietà differenti insieme a interessanti contrasti cromatici.

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