Il palazzo e i giardini, commissionati nel 1528 dal grande ammiraglio Andrea Doria, posti su terrazzamenti affacciati sul mare, costituiscono un insieme d’arte e d’architettura che ne fanno uno dei complessi monumentali più importanti di Genova.

Il primo progetto della principesca dimora di Andrea Doria fu affidato al collaboratore di Raffaello, Perin del Vaga, che curò anche il ricco apparato decorativo del palazzo. La prima fase dei lavori di sistemazione del giardino si protrasse fino al 1548. Furono ripresi nel 1578 dall’erede Giovanni Andrea I e affidati a Giovanni Ponziello che avviò la costruzione delle logge a mare. Nel secolo successivo il complesso subì diverse modifiche che ne cambiarono l’aspetto; a partire dagli anni Sessanta del Settecento iniziò un periodo di progressivo degrado che culminò, a metà Ottocento, con la distruzione del “giardino a monte” per il passaggio della ferrovia Genova-Torino. Nello stesso periodo Filippo Andrea V Doria Pamphilj e la moglie Mary Talbot trasformarono ciò che rimaneva del giardino in un parco “all’inglese”. Nel 1944 il complesso ha subìto notevoli danni a causa dei bombardamenti, ma un recente restauro (1998-2000) ha recuperato parte dell’assetto tardocinquecentesco del giardino, meglio documentato rispetto alle altre fasi e coerente con l’architettura del palazzo. Accoglie sul fronte tre parterres, di cui quello principale, suddiviso in comparti formali e simmetrici, ruota attorno alla “Fontana del Nettuno”, perno di tutta la composizione. Un parterre minore, nel settore più orientale del cortile, è invece incentrato sulla più antica “Fontana dei Delfini”.

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