Gli orti botanici, diffusi in tutte le regioni, sono particolarmente frequenti in Toscana e Lombardia. Il prototipo degli orti botanici d’Europa espressamente destinato allo studio e alla ricerca è istituito a Padova nel 1545 (pressoché coevi sono quelli di Pisa e di Firenze).
Dal Rinascimento ad oggi le finalità degli orti botanici si sono progressivamente evolute: da luoghi dedicati essenzialmente alla coltivazione e ostensione delle piante officinali – con sperimentazioni e diffusione delle conoscenze botaniche – si sono col tempo trasformati anche in giardini di acclimazione grazie alla realizzazione delle prime serre e al controllo di temperatura e umidità per creare climi tropicali o subtropicali. In conseguenza dei processi di inquinamento e di riduzione della diversità biologica, hanno finito anche con l’accogliere specie minacciate o addirittura estinte in natura e sono diventati luoghi di conservazione della biodiversità.
Gli orti botanici sono scrigni del sapere; lo testimoniano anche i preziosi erbari, collezioni di piante intere o loro parti preservate mediante disidratazione e pressatura e disposte in modo sistematico.