Dallo Spielberg a Torino: l’antica villa dei marchesi Falletti di Barolo, che ospitarono Silvio Pellico dopo la prigionia nella fortezza asburgica di Brno, è oggi circondata da un moderno giardino formale del paesaggista inglese Russell Page.

La villa è una classica “vigna” collinare torinese, dove le famiglie nobiliari si recavano in villeggiatura estiva e dove era presente la produzione vinicola. Costruita dai Falletti di Barolo sui rilievi di Moncalieri, località dove il castello reale attirava l’aristocrazia torinese, viene ampliata – anche in forme neomedievali – nel corso dell’Ottocento e circondata da un parco paesaggistico. Ospite frequente dalla marchesa Giulia di Barolo è Silvio Pellico, assunto dai marchesi come segretario e bibliotecario. Il giardino, in cattive condizioni, è in parte ridisegnato nel 1948 per mano del celebre paesaggista britannico Russell Page, su richiesta dei proprietari di allora, la famiglia Ajmone Marsan. Il giardino di Page si adagia sulle pendenze della collina articolandosi in piani terrazzati in asse con la villa, giungendo a un risultato di bellezza ed equilibrio tali che la critica ritiene questa sua opera “la piacevole prova della comprensione del giardino italiano classico”. La calma sapienza del disegno, fatto di bossi, tassi, superfici d’acqua delle vasche e sculture raffiguranti sfingi, Nettuno e Pan, riporta in relazione alla villa una componente formale del giardino, scomparsa con la trasformazione all’inglese. È un inserimento magistrale che si pone in morbido rapporto con il giardino più antico, caratterizzato da alberature monumentali.

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GIARDINI D'AUTORE DEL NOVECENTO

Autore di innumerevoli giardini in varie parti del mondo, dalla natia Gran Bretagna alla Francia, alla Spagna, all’Italia, alla Svizzera, alla Persia, all’Egitto, agli Stati Uniti, al Messico e al Cile. Sensibilissimo all’approccio storico del giardino, Russell Page fu innovatore secondo la corrente che William Morris porta a Gertrud Jekyll e a Edwin Lutyens.