Nella villa, contornata da un ampio parco settecentesco, protagonisti indiscussi sono la scenografica peschiera, che raccoglie le acque mormoranti del giardino, i viali secolari che si perdono nei campi e le statue della bottega di Orazio Marinali che, a coppie, presidiano le viste sul paesaggio vicentino.

Situato a ridosso del centro abitato, all’interno di una vasta proprietà agricola, l’imponente complesso fu fatto costruire alla metà del Seicento sulla base di un progetto in stile palladiano attribuito ad Antonio Pizzocaro per volontà di Antonio Piovene che voleva in questo modo celebrare l’iscrizione della famiglia al patriziato veneto. Il complesso si articola in più elementi partendo da un cortile centrale a pianta quadrilatera con fontana al centro, delimitato da una serie di porticati che si sviluppano in continuità su tre lati e si innestano alle estremità del corpo padronale che occupa l’intero braccio meridionale.
A sud si apre un giardino “all’italiana”, delimitato su un lato da un alto muro di cinta che corre lungo la sede stradale e su un altro da una grande peschiera che raccoglie l’acqua del torrente Poscola, fatto deviare all’epoca dei lavori commissionati dai Piovene. Il giardino formale è contornato da siepi di bosso e punteggiato da alberi di agrumi. L’ampio parco d’impianto settecentesco si struttura su tre viali, due di carpini e uno di tigli che terminano prospetticamente sulla campagna. Tutta questa parte del giardino è caratterizzata dal suono dell’acqua che, scorrendo tramite sottili canalette in pietra, va a irrigare la grande peschiera. Il complesso è gestito dalla famiglia da Schio, attuale proprietaria.

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