Una tenuta di campagna emblema del più elegante understatement piemontese: estremamente ricercata per specie piantate, panorami e senso degli spazi, s’apre ai coltivi con rassicurante confidenza e fascinosa sobrietà.

Il complesso ha origini medievali, sebbene l’aspetto odierno risalga alla prima metà dell’Ottocento e sia da attribuire ai conti Canera di Salasco, proprietari fino alla vendita, nel 1856, ai marchesi Doria Lamba che tuttora lo gestiscono.
Il parco paesaggistico di circa venti ettari si sviluppa verso meridione, creando una cornice di vegetazione attorno a un’ampia radura prativa che contrappone alla villa un lago dalle forme sinuose con isolotto centrale. Il progetto per il parco è datato 28 marzo 1835 e firmato da Xavier Kurten, al tempo direttore del parco reale di Racconigi. All’estremità sud sono gli episodi salienti: i resti di un tempio celtico disegnato già nel 1832 da Ernest – fratello di Xavier – sulla cascatella del lago, la casa del guardiacaccia e il saut de loup o ha-ha – un fossato che, sostituendosi alle mura, permette di traguardare nella campagna verso il Chisone varcando una falsata prospettiva tracciata da pioppi cipressini. Tra le eccellenze botaniche, la variegata collezione di ortensie, tra cui spiccano le fioriture delle ‘Annabelle’ e delle ‘M.me Emile Mouillière’, un gruppo di insoliti ippocastani arbustivi (Aesculus parviflora), imponenti libocedri, criptomerie, magnolie, querce, liriodendri ed esemplari di Gingko biloba.
La vocazione produttiva della tenuta è suggerita dalla “bigattiera” (o “bigataia”), edificio per l’allevamento di bachi da seta, oggi elegante struttura ricettiva.

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