La villa, fulcro della grandiosa piazza porticata a emiciclo di Piazzola, è il risultato di varie trasformazioni che le hanno conferito un carattere imponente. Divenuta con i Contarini una fastosa reggia barocca, restaurata e trasformata fra Otto e Novecento dai Camerini, dopo la loro decadenza è divenuta proprietà della Regione Veneto che ne ha curato il restauro.

Già feudo dei padovani Carraresi, all’inizio del XV secolo il castello di Piazzola, con tutte le attività agricole connesse, passa per matrimonio ai Contarini. Una prima villa è documentata nel 1556, ma l’attuale grandiosa configurazione spetta a Marco Contarini che nel 1676 dà il via a una serie di lavori per trasformarla in una delle più sfarzose residenze di terraferma. L’intero complesso, dalle architetture ai teatri, dalle vaste peschiere ai giardini con grotte e fontane, boschetti di limoni e viali alberati, labirinti e uccelliere, intende mettere in scena la ricchezza raggiunta dalla famiglia grazie alle attività economiche intraprese in loco: risaie, mulini, seterie. Completa la spettacolarità dell’insieme l’idea della grande piazza porticata a emiciclo di fronte alla villa come centro di fiere. Dopo aver ospitato feste trionfali, come quella per il duca di Brunswick nel 1685, per il sito inizia un lento decadimento, che causa la scomparsa dei preziosi giardini citati dalle fonti. La sistemazione attuale si deve alla famiglia Camerini che nel 1852 acquista il grande complesso residenziale e produttivo, lo restaura, realizza gli ampi parterres erbosi di fronte all’edificio principale e, dopo la bonifica delle aree umide a nord, crea il vasto parco “all’inglese”. La strutturazione paesaggistica prevede l’alternarsi di estese radure e folte macchie di alberi, collegate da ombrosi filari di tigli, pioppi e ippocastani e un sistema di canali che confluisce in un lago con isolotto centrale, realizzato sul luogo delle antiche risaie. All’interno del parco di quarantacinque ettari vivono uccelli e mammiferi selvatici.

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