Il ricordo del giardino dell’infanzia a Bellagio, sul Lago di Como, una passione botanica incontenibile e l’amicizia con il grande “giardiniere” Russell Page hanno permesso a Lavinia Taverna di trasformare un anonimo terreno in un giardino incantato dove si incontrano tradizione mediterranea e gusto inglese.

Nel 1967 Russell Page interviene nel giardino che già da qualche anno Lavinia Taverna aveva creato, per dare ordine e rigore all’impianto. È stato così articolato in spazi geometrici o “stanze tematiche” e integrato con un’area di impostazione naturalistica. Tra gli oltre trenta “luoghi” denominati “giardini”, che accolgono specie vegetali di rilievo, esemplari o effetti particolari, vi sono il “Cortile del Carrubo”, il “Giardino rosso”, il “Giardino grigio”, il “Viale degli Ellebori”, l’“angolo delle Magnolie”, il “Giardino degli ulivi”, il “Prato blu”, la “Vasca spagnola”, il “Viale bianco”. Ricchissima è la presenza delle rose in varietà, dalle Tea alle Chinensis alle rose antiche e non mancano le bianchissime Iceberg tanto amate da Page. Incantevole è il giardino di agrumi, con la regolarità delle piante e le aiuole bordate di bosso. Il disegno di Page, fortemente strutturato, negli anni è stato integrato secondo il gusto della proprietaria e nuovi ambienti sono stati creati, arricchendo l’armonia e il fascino del giardino che in ogni stagione offre le sue fioriture. Lavinia Taverna ci ha lasciato non solo il giardino, ma la storia della sua realizzazione in un libro avvincente, che ci rende partecipi di questa avventura, fatta di conquiste ma anche di sconfitte, vissuta sempre con una indomabile passione. Da molti anni, in primavera e in autunno, i giardini ospitano un’importante esposizione florovivaistica.

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GIARDINI D'AUTORE DEL NOVECENTO

Autore di innumerevoli giardini in varie parti del mondo, dalla natia Gran Bretagna alla Francia, alla Spagna, all’Italia, alla Svizzera, alla Persia, all’Egitto, agli Stati Uniti, al Messico e al Cile. Sensibilissimo all’approccio storico del giardino, Russell Page fu innovatore secondo la corrente che William Morris porta a Gertrud Jekyll e a Edwin Lutyens.