Un antico castello affacciato sul mare in posizione emergente sulla macchia mediterranea rivela una serie di terrazzamenti esaltati da curati giardini. In questo luogo carico di suggestioni, dove l’opera dell’ingegno umano esalta la potente bellezza dell’aspra natura, il poeta Rilke iniziò a comporre un capolavoro letterario del Novecento, le Elegie duinesi

Su un irto promontorio che svetta nel golfo di Trieste si eleva un castello trecentesco, più volte rimaneggiato, mentre dell’antica rocca non restano che le suggestive rovine in forma di scoglio emergente dal mare. In seguito al restauro di mura e torri del maniero medievale effettuato nel primo Ottocento, nella seconda metà dello stesso secolo fu avviata, ad opera della colta principessa Marie von Thurn und Taxis, illustre mecenate, la realizzazione di un parco volto a esaltare la natura del luogo. In quel periodo si stava ultimando, a breve distanza, la realizzazione del parco di Miramare per conto dell’arciduca Massimiliano d’Asburgo.
Semidistrutto durante la Prima Guerra Mondiale, il sito fu ripristinato negli anni Venti del Novecento. Il riordino complessivo dell’area si deve al principe Raimondo, nipote di Marie, che suddivise il parco in terrazzamenti, a partire da quello allestito attorno al castello, protetto dalla macchia mediterranea; aggiunse inoltre varie “stanze di verde”, ove la parte floristica, assai curata, è contrappuntata da elementi scultorei, balaustre e scalee destinate a condurre, lungo il declivio, ai livelli inferiori, valorizzati da tre belvederi affacciati sulla vegetazione boschiva circostante.
I principi, legati alle più importanti case regnanti d’Europa, tuttora sono i proprietari del complesso: Carlo Alessandro, figlio ed erede del principe Raimondo, provvede alla gestione e manutenzione del parco e del suo corredo floreale e arbustivo, un luogo unico dove l’opera dell’ingegno umano esalta la potente e aspra bellezza dell’ambiente.

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