L’abbazia agostiniana, tra le più importanti del Medioevo, è luogo di pace e di produzione agricola, ma cela anche tesori d’arte e piacevoli giardini nei quali le tradizionali erbe officinali si mescolano a fioriture multicolori.

Il grandioso complesso abbaziale, fondato nel 1142, situato alle porte di Bressanone, comprende uno storico giardino di circa un ettaro. Dopo un attento restauro condotto dalla Soprintendenza di Bolzano, è stato riaperto al pubblico nel 2004. Il giardino è esposto a mezzogiorno ed è delimitato su un lato dalla facciata nord del convento e sugli altri tre da muri di recinzione: lo spazio è così protetto anche da rigidità climatiche.  Un orto-giardino esisteva sicuramente fin dalle origini del complesso ma non ne restano tracce. Il disegno attuale risale al XVII secolo quando, dopo un periodo di decadenza, l’abbazia è ampliata e adeguata al nuovo gusto barocco. Un’enorme sequoia e due alberi di Ginkgo biloba segnano l’ingresso al giardino diviso in tre terrazzamenti digradanti: una parte formale con aiuole bordate di bosso e miscugli di piante utili e ornamentali, appartenenti alla tradizione rinascimentale, divise da viali  lungo i quali si trovano due fontane con vasche sovrapposte; separato da un treillage-pergolato di vite si trova il giardino dedicato alle erbe in cui sono coltivate circa 75 differenti varietà, con specie più familiari, come l’erba di San Giovanni e il fieno greco ceruleo, ed erbe esotiche, come l’erba limone, la salvia al profumo di melone, il coleo d’amboina e il tabacco. Un frutteto con varietà antiche è stato impiantato nel corso dei restauri. Le finestre ad arco della facciata dell’edificio che affaccia sul giardino erano, in origine, le aperture di un’aranciera. Sul lato opposto del convento è una voliera.

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