Le Dalie

Amate da Goethe e da Agatha Christie, con le loro generose fioriture e la straordinaria varietà di forme e colori le dalie regalano al giardino un tocco glamour fino all’inizio dell’autunno.

Dal Messico all’Europa

La dalia, fiore nazionale del Messico, è originaria delle regioni montuose dell’America centrale, ma le esuberanti fioriture che oggi ammiriamo nei nostri giardini sono frutto di una lunga storia di selezioni e ibridazioni. Il Chichipatli, o acacotli degli Aztechi, era un grosso tubero molto diverso dalle dalie di oggi. Cresceva a più di 2.000 metri di altitudine, in terreni accidentati e sassosi.

Dobbiamo una delle prime testimonianze relative alla dalia a Francisco Hernández, medico e botanico alla Corte di Spagna, che ne fece una descrizione attorno al 1570 in occasione di una spedizione nelle Nuove Terre Spagnole. Il re Filippo II aveva chiesto ad Hernández di censire e descrivere tutte le piante che potessero avere una qualche utilità, in particolare nel campo della medicina e della farmacopea. Il suo complesso lavoro, pubblicato postumo a Roma nel 1651, si sarebbe rivelato una fonte inesauribile di notizie per l’intera comunità scientifica del tempo.

Nel 1786 una nuova spedizione spagnola riportò dal Messico alcuni semi di dalia, che furono inviati ai Giardini Botanici Reali di Madrid.

Fu qui che nel 1789 il botanico Antonio José Cavanilles iniziò a studiare la pianta, che fu ribattezzata dhalia dal nome di Andreas Dahl, un botanico svedese allievo di Carl Linnaeus (il padre della tassonomia moderna). I semi dei tuberi di queste dalie furono distribuiti a botanici e appassionati di piante in tutta Europa all’inizio del 1800.

Varietà infinita

Le prime dalie coltivate in Europa erano fiori singoli a centro aperto, ma appassionati e giardinieri scoprirono presto le possibilità offerte dall’ibridazione, che consentiva di ottenere una grande varietà di forme e colori. Già nel 1808, in Germania, vennero ottenuti dei fiori doppi e le varietà si moltiplicarono negli anni successivi, rendendo più problematica la classificazione. Nell’Inghilterra vittoriana furono particolarmente apprezzate per le loro sontuose e colorate fioriture e nel corso dell’Ottocento si diffusero nell’Europa intera. In Italia una delle collezioni di maggior rilievo si trova a Villa Taranto, sul lago Maggiore.