Un giardino barocco, la dimora di un collezionista, tra arte, natura ed evocazione dell’antico. Cuore di un’antica riserva di caccia appartenuta alla famiglia Arconati e poi ai Busca e ai Crivelli, il giardino di Villa Arconati FAR si estende su dodici ettari intorno all’elegante dimora celebrata come “la piccola Versailles di Milano”.

Già celebre nel Settecento grazie alle incisioni di Marc’Antonio Dal Re, il complesso è oggi gestito dalla Fondazione Augusto Rancilio. La sontuosa “villa di delizia” è completata da un giardino formale, voluto da Galeazzo Arconati nella prima metà del Seicento e ingrandito dai suoi successori. Dalla facciata principale un asse longitudinale definisce il giardino “all’italiana” e culmina alla fontana del Teatro di Diana. L’impianto attuale del giardino e l’ala sud-ovest della Villa devono la loro conformazione ad interventi della metà del XVIII. Tre viali orientati in direzione nord-sud completano la prospettiva principale e conducono a diverse “stanze” delimitate da spalliere di carpini. Il Teatro di Andromeda, con la sirena bifide e la sua fontana, celebra l’energia femminile. Il Teatro di Ercole, dominato dalla figura dell’eroe greco che strangola il Leone di Nemea, rende omaggio alla discendenza maschile degli Arconati. Il Teatro Grande, o delle Quattro Stagioni, completa la serie di ambienti vegetali che si fanno simbolo di conoscenza e cultura. Elemento dominante, l’acqua anima l’insieme degli spazi. Notevole opera di ingegneria idraulica, la Torre delle acque presso la Limonaia, alimentava un tempo numerosi bacini e giochi idrici, tra i quali spiccano le cascatelle della Scalinata dei Draghi. A sud-est l’antico bosco di querce ancora oggi testimonia il gusto per la caccia, passatempo prediletto dell’aristocrazia, un tempo richiamata dall’antico Casino di Caccia, unico elemento non più presente nel giardino, e la Voliera destinata agli uccelli esotici. Elementi funzionali quali serre, dipendenze e una ghiacciaia completano questa rara testimonianza lombarda del gusto barocco per il verde.
Il giardino e la Villa dai primi anni 2000 sono oggetto di un imponente intervento di restauro ad opera di Fondazione Augusto Rancilio, che sta recuperando lo splendore del complesso monumentale.

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