Nel cuore della Brianza, lungo sentieri sinuosi che seguono l’andamento collinare, si incontrano arte, natura e architettura, in un paesaggio aperto verso la maestà delle Alpi. 

Un imprenditore di successo, Alberto Rossini con accanto la moglie Luisa, da sempre innamorato dell’arte contemporanea, ha dato vita a un parco di dieci ettari, aperto al pubblico nel 2007, nel quale si può ripercorrere la storia della scultura della seconda metà del Novecento, tra tradizione consolidata e innovazione che sconfina con la tecnologia industriale. 

Il progetto è stato affidato allo studio SITE di James Wines, noto esponente della “Green Architecture”, che ha organizzato i percorsi a partire dal padiglione d’ingresso, architettura “leggera” con ampie vetrate aperte sul paesaggio, assecondando la morfologia dei luoghi ed enfatizzandone peculiarità e visuali. 

Lungo i sentieri, nel cuore della Valle del Lambro, si possono seguire diversi itinerari: 

– “L’età d’oro della scultura italiana del secondo Novecento”, con opere di artisti come Giò Pomodoro e Andrea Cascella; 

– “I maestri dell’astrattismo concreto”, percorso esemplificato da Leoncillo, Giulio Turcato, Pietro Consagra e Fausto Melotti; 

– “Il Nouveau Réalism”, movimento sostenuto dal critico Pierre Restany, che annovera tra i suoi protagonisti Arman, César, Daniel Spoerri, Jean Tinguely; 

– “Arte e industria”, tema interpretato, tra gli altri, da Hidetoshi Nagasawa e Denis Oppenheim, con opere multiformi realizzate nell’azienda di Rossini, straordinario incontro tra arte e tecnologia industriale.  

A questa “antologia” delle principali correnti artistiche del secondo Novecento si affiancano iniziative per i giovani artisti, ai quali sono riservate le “residenze”, soggiorni nel parco ove trarre ispirazione da questi paesaggi e ideare opere che vi si inseriscano e dialoghino con essi. 

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