A Gorizia, definita nell’Ottocento “Nizza Austriaca” per il suo clima mite e per la sua immagine di centro accogliente e multiculturale, il conte Alfredo Coronini ideò un giardino esemplare per varietà e mutevolezza dei punti di veduta.

Nel 1870, al ritorno da numerosi viaggi in paesi europei, il conte Alfredo, decise di stabilirsi nella sua proprietà cittadina, situata sulla riva destra del bacino del torrente Corno e impreziosita da un piccolo giardino regolare. La parte a verde fu ampliata e arricchita sulla base dei modelli internazionali al tempo più in voga, con un occhio di riguardo alla recente realizzazione del parco di Miramare. Il nuovo impianto, di gusto paesaggistico, era organizzato su alcuni elementi rilevanti: schermato il muro di cinta a meridione con un’altura artificiale e una montagnola-belvedere, la zona a sud-est fu trasformata in terrazza panoramica. Al termine dei lavori l’ingresso principale fu spostato sulla nuova strada, l’attuale viale XX Settembre.
Tra fine Otto e inizi Novecento l’area, sviluppata su differenti livelli altimetrici, fu arricchita da una vegetazione sempreverde richiamante le due culture della città, quella alpina (nordica) e quella mediterranea (italica). Caratteri originali del parco sono lo sfruttamento delle visuali, gli accostamenti cromatici e luministici delle masse arboree e l’articolazione su tre differenti piani, collegati tra loro mediante notevoli riporti di terreno.
L’ultimo proprietario, il conte Guglielmo, morto nel 1990, ha donato villa e parco alla città di Gorizia: da questo lascito è nata la Fondazione Coronini, l’istituzione culturale che qui ha sede e che provvede alla tutela e valorizzazione dell’intero comprensorio, ricco di specie di pregio quali cedri, ginkgo biloba, lecci, mirti, pini d’Aleppo, pittospori, sugheri, yucche, cornioli.

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