Immersa in un paesaggio dolcemente ondulato in cui si alternano poggi ed episodi carsici, con prevalenza di oliveti, mandorleti e vigneti e, a tratti, di splendidi boschi di una specie quercina unica in Italia: il fragno.

Parte di una vasta proprietà di circa 180 ettari, la masseria è stata costruita nel 1849 in una posizione panoramica; presenta alcuni elementi difensivi, come le caditoie, per contrastare il fenomeno del brigantaggio. La residenza padronale riprende elementi tipici dei palazzi urbani martinesi del XIX secolo; accanto è la cappella, sormontata dalla statua lapidea di San Martino, patrono di Martina Franca.
L’ampio piazzale antistante è delimitato da un complesso di trulli risalente presumibilmente al XVIII secolo, adibiti ad abitazione del massaro, ma anche a ricoveri per gli animali e a pagliai.
La casa padronale e gli ambienti di servizio sono separati dal bosco mediante un muro a secco, dello spessore di oltre un metro, nel quale sono ricavate alcune mangiatoie utilizzate in passato per la stabulazione degli animali all’aperto.
La trama agraria circostante è caratterizzata da campi, generalmente di piccole dimensioni, delimitati da una fitta rete di muretti a secco, e caratterizzati da una varietà di colori che vanno dal verde chiaro dei piccoli boschi di querce ai colori pastello delle fioriture del sottobosco mediterraneo (composto da lentisco, corbezzolo, alloro, rosmarino, origano, ginestre, cisto, salvia, orchidee selvatiche, crochi e ciclamini), dal verde cupo degli ulivi secolari a quello brillante dei vigneti, dal bianco della pietra a secco alla terra rossa della campagna.

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