In un suggestivo scenario naturale che si sviluppa all’interno di una “lama”, sorge all’interno dell’azienda vivaistica Stefano Capitanio, un suggestivo giardino botanico fra anfratti rocciosi, muretti a secco e insediamenti rupestri.

Il percorso, concepito come luogo di acclimatazione per le piante mediterranee, si snoda all’interno di una “lama”, ovvero un caratteristico solco erosivo scavato nel gradino murgiano. In questo suggestivo scenario della superficie di tre ettari, caratterizzato da esposizioni e microclimi differenti e da un vero e proprio “bosco” di ulivi secolari, sono state messe a dimora, nell’arco di quasi vent’anni, oltre 2.000 specie vegetali, talune autoctone, come quelle tipiche della macchia mediterranea e delle rupi calcaree della Murgia, altre di origine esotica (australiana, sudafricana e sudamericana), che si sono perfettamente adattate al paesaggio pugliese per le strette affinità bioclimatiche.
Un’accurata selezione botanica accompagna i visitatori dalle forme più rigide e scultoree delle agavi, delle palme e delle yucche, fino a quelle morbide dei cisti, delle Malvaceae, delle salvie; un’attenzione che si manifesta anche nel sapiente accostamento dei colori, dall’arancio tenue delle Aloe al rosa dello scotano e del falso kapok, dal giallo dei Senecio all’azzurro dell’Iochroma e del Convolvolus mauritanicus. A livello di scenari per le ambientazioni botaniche, si passa dal rosso della terra murgiana, per le succulente appartenenti alle Cactaceae ed alle Euphorbiaceae, ai tappeti violacei di fiori sgargianti delle Aizoaceae sudafricane.

In evidenza