In un paesaggio caratterizzato dalla presenza di rocce affioranti – “cute” è sinonimo dialettale di pietra – sorge un giardino, unico in tutta l’Italia meridionale per le sue succulente, divenuto uno degli esperimenti meglio riusciti di moderno collezionismo botanico in Italia.

Nato dalla passione per le succulente di Salvatore Cezzi, che nel corso dei suoi viaggi giovanili ha avuto modo di procurarsi un gran numero di esemplari di varia provenienza, il giardino si articola in differenti sezioni tematiche, disposte lungo un percorso che prende inizio dai due ambienti più suggestivi, il “rock garden” e la serra: il primo ospita una collezione prevalentemente di agavi, Opuntia ed altre varietà di Cactaceae; nella serra sono presenti numerosi esemplari di piante subtropicali e tropicali, notevoli anche per le loro dimensioni.
Berceaux di rose sarmentose e di profumati gelsomini segnano i passaggi tra i vari giardini. Degni di nota sono il laghetto naturale, che raccoglie l’acqua piovana e ospita papiri, ninfee e altre igrofile come bambù, giacinti d’acqua, iris a fiore giallo; il giardino “all’italiana”, con aiuole disposte geometricamente ornate da bosso topiato; il “giardino dei semplici”, con piante officinali di uso terapeutico; il roseto, con la sua collezione di rose antiche e moderne e l’inebriante profumo delle rose damascene; il bosco di lecci secolari, uno dei pochi rimasti in Salento; infine il giardino segreto, realizzato in una suggestiva cava di pietra, che ospita felci arboree e piante di origine subtropicale.

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