Piccolo gioiello nel centro storico di Salerno, i giardini si sviluppano a mezza costa lungo un percorso ideale che dalla Villa Comunale sale al Castello di Arechi. Il loro fascino è legato non solo al contesto paesaggistico ma anche all’ipotesi che nel Medioevo fossero la sede della Scuola Medica Salernitana.

L’attuale configurazione del giardino, di proprietà comunale, è il frutto di un restauro eseguito nel 2000. Si individuano elementi ascrivibili ai secoli XVII e XVIII legati alla storia di prestigiose famiglie salernitane; l’ultimo proprietario, il professore Giovanni Capasso, donò nel secondo dopoguerra la proprietà all’Asilo di Mendicità. Le origini sono molto più antiche risalendo perlomeno al XII secolo, come risulta da una antica pergamena conservata presso la Badia di Cava. Agli inizi del Trecento Matteo Silvatico vi crea un Orto dei Semplici, precursore dei futuri orti botanici europei, dove coltiva alcune piante utili a ricavare i principi attivi da usare a scopo terapeutico; vi svolge inoltre attività didattica per gli allievi della Scuola Medica (ostensio simplicium). Il giardino medioevale si trova a circa due metri al di sotto dell’attuale quota; oggi si sviluppa su sei terrazzamenti che superano un salto di quota di oltre 16 metri, ideale morfologia per creare la via d’acqua delle nove fontane. Di particolare interesse sono la cosiddetta Fontana di Palazzo Capasso, un ninfeo decorato a rocaille anteriore al secolo XVIII, e la Fontana della Gorgone. Nel giardino sono state impiantate oltre 200 specie vegetali, quelle in gran parte utilizzate dalla Scuola Medica e descritte nell’Opus Pandectarum Medicinae di Silvatico; tra le essenze, anche la leggendaria mandragora (Mandragora officinalis) dai poteri straordinari, la Colocasia esculenta e il ginseng indiano (Withania somnifera).

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