Iris Origo

Iris Origo

(Birdlip 1902 – La Foce 1988)

Letterata di fama internazionale, figlia di un ricchissimo americano e di una nobile irlandese, Iris Bayard Cutting trascorre l’infanzia e la gioventù fra l’Europa e l’America.

A Villa Medici a Fiesole, di proprietà della madre, conosce il marchese Antonio Origo che sposa nel 1924; insieme nel 1927 acquistano la proprietà de La Foce, alla confluenza della Val d’Orcia e della Val di Chiana. Il luogo è inospitale e al tempo stesso affascinante nel suo aspetto selvaggio. A ristrutturare gli edifici principali e creare un ampio giardino gli Origo chiamano l’architetto inglese Cecil Pinsent.  La figura di Iris – insieme a quella del marito – è strettamente legata, nel periodo fra le due guerre, alle opere di miglioramento agricolo e alle trasformazioni paesaggistiche della zona; insieme riescono a impostare uno straordinario patto con i mezzadri basato sulla consapevolezza che nessun progresso poteva esserci senza un progresso sociale e culturale; presso La Foce vengono fatte costruire nuove case coloniche, un ambulatorio medico e un dopolavoro. In seguito alla morte del figlio Gianni, Iris intraprende la carriera di scrittrice con una biografia di Giacomo Leopardi pubblicata nel 1935. Se la sua opera più famosa è Il mercante di Prato (una ricostruzione romanzata dell’ambiente toscano agli albori del fulgore mediceo), è nei libri autobiografici che emergono momenti della vita trascorsi a La Foce fra difficoltà e spensieratezze. In Immagini e ombre illustra l’ardua opera di bonifica di una terra povera e incolta anche per il miglioramento delle condizioni di vita della popolazione locale; in Guerra in Val d’Orcia narra la vita in un periodo nel quale si prodiga nell’assistenza dei bambini profughi offrendo, dopo la resa, rifugio e assistenza a molti prigionieri di guerra alleati. Nel 1977 è fregiata del titolo di Honorary Dame Commander dell’Impero Britannico.

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