Una capsula del tempo: non lontano dalle grandi ville di Castello e Petraia, troviamo la villa della Quiete – intimo ritiro dell’ultima dei Medici, Anna Maria Luisa, Elettrice Palatina – che col suo giardino è giunta fino a noi integra nel suo impianto settecentesco.

Con la morte del padre, il granduca Cosimo III, nel 1723 la figlia Anna Maria Luisa, vedova di Giovanni Carlo Guglielmo Wittelsbach, principe Elettore Palatino, decise di creare un luogo di soggiorno personale, lontano da Palazzo Pitti. Scelse il Conservatorio delle Montalve nella villa della Quiete, dove da giovane era stata educata. Oltre all’ampliamento dell’edificio, l’Elettrice volle creare anche un giardino che ricordasse nel suo schema distributivo quello del vicino giardino mediceo di Castello. Ai lavori, eseguiti fra il 1723 e il 1727, parteciparono l’architetto Pietro Paolo Giovannozzi, lo scultore Gioacchino Fortini, allievo di Giovan Battista Foggini e il pittore Sismondo Betti.
Il giardino settecentesco si suddivide in tre porzioni principali: la terrazza superiore destinata a giardino di fiori; a quota inferiore, il grande giardino di agrumi in vaso, suddiviso in dieci compartimenti disposti secondo un classico schema a croce, il cui asse termina a sud con l’edicola della Samaritana al pozzo di Gioacchino Fortini; a est, la terza porzione è costituita dalla ragnaia, boschetto destinato all’uccellagione con le reti. Al centro del giardino di agrumi è presente una grande vasca circolare attrezzata con giochi d’acqua e attorniata da una ringhiera in ferro battuto.

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