Definita nel 1843 dal Repetti la “regina delle ville senesi”, la villa, attribuita a Baldassarre Peruzzi, vive in stretta simbiosi con il circostante giardino che si caratterizza per l’articolazione delle terrazze e le perfette simmetrie degli spazi. Qui il cardinale Flavio Chigi, nipote del papa Alessandro VII, era solito ritirarsi in cerca di riposo e per dedicarsi al suo passatempo preferito: la caccia.

Il complesso, che comprende la villa, il corpo degli edifici di servizio, una cappella e una limonaia, è stato realizzato agli inizi del Cinquecento per la famiglia Chigi su un ripido crinale che consente una bella vista su Siena. La villa presenta alle spalle, divisi da una lunga corte, gli edifici agricoli e di servizio; segue a nord un boschetto di lecci.
Il giardino si sviluppa su vari terrazzamenti collegati da rampe di scale, e secondo due assi principali.
Dall’asse tangente al prospetto posteriore della villa si accede al giardino dei Limoni, diviso in quattro spartimenti, a loro volta suddivisi in quattro settori. L’equilibrio e la perfetta simmetria fanno ritenere che il disegno sia cinquecentesco. Questa ricercata geometria è sottolineata dalla siepe di bosso che borda le aiuole a prato, all’interno delle quali sono sistemate le conche in terracotta dei limoni. Sul fondo della parete est un’esedra inquadrata da un gruppo di cipressi impreziosisce ulteriormente questo spazio.
Una rampa collega questo terrazzamento con quello che un tempo era il pomario, ora suddiviso in aiuole geometriche. Un altro stretto terrazzamento conclude il lato est del giardino con la serra da orchidee.
Il secondo asse che si diparte dal prospetto principale della villa e presenta due terrazzamenti. Nel primo, detto dei “pratini”, vi erano fino a pochi decenni or sono alcuni tigli eliminati nel 1963; un glicine corre lungo il muro perimetrale. Una scala a doppia rampa porta al giardino botanico – nel Cinquecento solo un orto – creato nella seconda metà dell’Ottocento da Bonaventura Chigi per sperimentare l’acclimatazione di piante esotiche a scopo ornamentale; lo spazio è occupato da aiuole fiorite, delimitate da sassi spugnosi, all’ombra di un Ginkgo biloba ed un cedro del Libano. Una peschiera ad emiciclo chiude la prospettiva.

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