Colossali figure fantasmagoriche coloratissime disegnano un percorso simbolico ispirato ai tarocchi, dando vita, nel dolce paesaggio della Maremma, al sogno di un’artista visionaria e poliedrica. 

 

Niki de Saint Phalle, suggestionata dalle opere di Antoni Gaudì e dal Sacro Bosco di Bomarzo, sognava di realizzare un giardino nel quale dar forma ai personaggi dei Tarocchi, simbolo del suo percorso artistico ed esistenziale. Il sogno si è concretizzato tra il 1979 e il 1996 nell’area di una vecchia cava di pietra, immersa in un paesaggio dove la Maremma toscana si fonde con quella laziale. Il parco comprende le ventidue figure degli Arcani maggiori, insieme sculture e architetture, monumenti e luoghi da abitare. Tra la macchia mediterranea emergono ‘creature’ di dimensioni anche notevoli, in cemento armato e ricoperte di specchi, di mosaici e di elementi in ceramica. L’opera di Mario Botta (1996), all’entrata, isola dal mondo esterno. Molte figure sono percorribili o addirittura abitabili, come l’Imperatrice, nel cui ventre Niki ha vissuto durante la realizzazione del giardino. Il percorso di visita è suggerito da lei stessa: dalla figura del Mago si passa a quella della Papessa e ancora alla fontana della Ruota della Fortuna, di Jean Tinguely, suo compagno nella vita e nell’arte. Lungo il bordo della vasca si erge la Forza; dopo l’arco dell’Uccello del Sole si raggiungono la Morte, il Diavolo e il Mondo; seguono il Folle e il Papa e si gira attorno all’Appeso. La Giustizia è al centro della radura e ai bordi del bosco gli Innamorati simboleggiano la Scelta; nella macchia ci si imbatte nelle figure dell’Eremita e dell’Oracolo. Tra le cime degli alberi spunta, luccicante di specchi, la Torre di Babele stroncata da un fulmine, con accanto l’Imperatore. L’Imperatrice domina il giardino: l’enorme sfinge ha sul dorso una piccola terrazza-belvedere che permette di spaziare tutt’attorno. Dopo lo spazio magico della Cappella della Temperanza, tra i cespugli, emerge la Luna.  

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