Nota come “Castello dei duchi di Bovino” o “Palazzo della Torre”, la villa offre molteplici attrattive, dal contesto rurale all’elegante edificio neoclassico e, soprattutto, all’esteso giardino “all’italiana”, entrambi risalenti alla fine del XVIII secolo.
Il palazzo con il giardino pensile dei duchi Guevara di Bovino, famiglia accreditata presso la corte borbonica, viene realizzato come residenza estiva alla fine del XVIII secolo, a poca distanza dalla Reggia di Caserta. Dal 1936 la proprietà è passata alla famiglia Porfidia. La preesistente torre di guardia, inglobata nella struttura, rivela come il complesso sia il risultato di varie stratificazioni; a imprimere l’attuale assetto è soprattutto la fase settecentesca. Evento determinante è un decreto borbonico del 1781 che concede ai Guevara, in particolare alla duchessa Anna Maria Surdo Guevara, dama di compagnia della regina Maria Carolina, la possibilità di sfruttare a titolo gratuito una derivazione dell’Acquedotto Carolino. L’acqua era raccolta in una cisterna ancora esistente e alimentava i numerosi giochi della villa. L’impianto, al quale la duchessa contribuisce in modo determinante, è quello di un giardino “all’italiana” che include un antico bosco di lecci destinato alla caccia. Numerosi gli elementi da segnalare: il “viale degli Ombrellini”, esempio di ars topiaria settecentesca, due peschiere e varie fontane. I viali alberati sono bordati da Agapanthus e rose, in alcuni tratti sormontati da siepi di Taxus baccata a forma di arco. Nella prima metà dell’Ottocento anche questo parco è interessato dalla nuova moda del giardino paesaggistico; l’antico bosco diviene una romantica passeggiata e sono introdotti alberi d’alto fusto come il Cinnamomun camphora e la Magnolia grandiflora.