Avvolto da boschi di faggio, lassù le cime innevate, a valle il profilo solenne del noto santuario, raccoglie una selezione di flore alpine da tutto il mondo, concentrandosi in particolare sugli endemismi delle montagne biellesi.

Immaginato già negli anni Trenta del Novecento, il giardino botanico di Oropa è stato fondato nel 1990, promosso dal Garden Club di Biella e progettato in collaborazione con il Museo di Scienze Naturali di Torino. Pensato per avvicinare e sensibilizzare il pubblico alla biodiversità, in particolare quella montana, si articola in numerose sezioni. Nell’area di faggeta, la più ampia, si colloca la flora spontanea, come il Sigillo di Salomone, la Gramigna di Parnaso, la luzula e il giglio martagone. Si aggiungono poi le aree dedicate alla flora d’alta quota (capace di vivere al gelo e al vento), alle megaforbie (erbe che si trovano di preferenza nei versanti nord, a volte utilizzate per produrre liquori), ai muschi e agli sfagni, alle felci, alle zone umide (intorno al laghetto naturale). In alcune parti del giardino sono presenti esemplari di flora ornamentale esotica provenienti dal Tibet o dall’Himalaya. Alcuni percorsi didattici sono dedicati alle piante alimentari, altri sono concepiti espressamente per i bambini (Giardin Giocando) in relazione, invece, con la fauna tipica della Riserva di Oropa. Il rapporto tra il sito e i suoi caratteri botanici è storico: compie cento anni nel 2020 l’erbario Flora Montis Oropae, raccolto da Oreste Mattirolo, Enrico Ferrari, Pietro Fontana, Giovanni Negri nell’Orto botanico di Torino.

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