Celebre per il coloratissimo display dei tulipani, è interessante tutto l’anno per la sua sapiente ossatura: viste filtrate dal folto degli alberi, radure assolate, paesaggi che sfumano nella campagna circostante testimoniano tutta l’arte del Kurten.

L’origine del castello, in posizione dominante sul territorio alle porte di Langhe e Roero, risale al XIII secolo. Negli anni Trenta dell’Ottocento il conte Carlo Beraudo di Pralormo, ministro sabaudo, avviò importanti lavori di trasformazione del fortilizio medievale, realizzando l’attuale dimora su disegno dell’architetto di corte Ernesto Melano. Alla realizzazione del parco paesaggistico attese Xavier Kurten, al tempo attivo a Racconigi e in numerose tenute reali e nobiliari piemontesi. A firma dell’architetto tedesco si conserva per Pralormo un elenco contenente quasi quattromila esemplari di specie arboree e arbustive, esotiche e autoctone, poste a dimora nell’inverno tra il 1828 e il 1829 per la nuova configurazione del parco. Ancora oggi secolari cedri, querce, aceri, ciliegi, tassi, tigli, lillà, viburni, rose, calicanti, forsizie, spiree e peonie regalano intense tavolozze cromatiche nel susseguirsi delle stagioni. La continuità della proprietà nei secoli e le dimensioni contenute hanno permesso la conservazione dell’impianto originario. Esigue le modifiche apportate nell’ultimo quarto del XIX secolo: la costruzione di un fabbricato destinato a orangerie e scuderia, la cascina “Castellana” e una serra in ferro e vetro, opera dei fratelli Lefebvre di Parigi.

In evidenza