Il parco, che abbraccia il castello e il borgo di Grazzano, è ideato ai primi del Novecento dal duca Giuseppe Visconti di Modrone e realizzato in forme eclettiche, riunendo elementi del giardino formale con l’atmosfera romantica di gusto inglese.

Il castello, costruito nel 1395 da Giovanni Anguissola su concessione del suocero Gian Galeazzo Visconti, nel 1884 perviene, con le sue pertinenze, ai Visconti di Modrone. Fra il 1910 e il 1914 il duca Giuseppe, imprenditore filantropo e intellettuale visionario, nonché padre del regista Luchino Visconti, conferisce al parco un nuovo assetto in chiave paesaggistica, mantenendo tuttavia un impianto formale nei settori in asse col castello. Sul fronte principale due parterres arricchiti da statue raffiguranti le Quattro Stagioni e dalla fontana di Orfeo accolgono aiuole dal disegno geometrico con siepi potate secondo i dettami dell’ars topiaria. Sul retro, da una peschiera mistilinea neobarocca si distende il cono prospettico di un viale, inizialmente di carpini, che approda a un belvedere rialzato sulla campagna. Paralleli al viale centrale corrono due viali minori, uno di bagolari e l’altro di platani. Ai lati si sviluppa il parco “all’inglese”, percorso da vialetti sinuosi ombreggiati da tassi, tigli e pioppi. Qui, assieme alle piante autoctone, farnie, olmi, pioppi neri, aceri campestri, carpini e frassini, dimorano esemplari di origine esotica come cedri del Libano e cipressi d’America. Un platano di oltre 150 anni e un tiglio di oltre 80 sono gli esemplari più vetusti del giardino. A nord sono un cottage neomedievale, destinato a casa per i giochi delle figlie del duca, e un labirinto poligonale di bosso con all’ingresso due sfingi. Il parco è irrigato dal rivo Grazzano, che scorre a sud-est, con un sistema idrico che risale all’Ottocento, regolato da meccanismi a saracinesca e costituito da una articolata struttura di piccoli fossi paralleli alle aiuole, lungo i viali e all’interno dell’area boscata.

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