Un ampio parco, voluto alla fine dell’Ottocento dall’arciduca Alberto d’Asburgo, cugino dell’imperatore Francesco Giuseppe, circondava la villa di Arco, sua residenza estiva; grazie al clima mite della zona, vi prosperava una ricca vegetazione con piante provenienti anche da zone tropicali.

Il parco originario, di cinque ettari, commissionato nel 1872 dall’arciduca, è stato drasticamente ridotto agli inizi del XX secolo e oggi ne sopravvive solo una quinta parte. Nel 1964, grazie alle cure del professor Waler Larcher dell’Università di Innsbruck, è stato recuperato accentuandone il carattere di “arboretum”. È strutturato come museo naturale, gestito dal 1993 in connessione con il Museo Tridentino di Scienze Naturali, con un percorso informativo che sottolinea i caratteri di ogni esemplare arboreo. Sono stati ricostruiti gli ambienti di origine di molte piante subtropicali e asiatiche o contesti come le limonaie, gli stagni o i pendii su cui crescono le ginestre. Il clima mite dovuto alla vicinanza del lago di Garda ha permesso di ospitare circa 200 specie di alberi originari dell’America, dell’Asia, dell’Africa, dell’Australia e dell’Europa centro-meridionale. Vi si incontrano lecci centenari e diversi ambienti: un piccolo bosco temperato di aghifoglie; un ambiente mediterraneo con melograni e ciliegi portoghesi; un’oasi di palme; un laghetto circondato da bambù; una zona con le piante utili del Trentino. Oltre una collinetta punteggiata di ginestre si estende l’area delle specie provenienti da climi aridi, con sequoie e piante subtropicali tra le quali agavi, fichi d’India, acacie di Costantinopoli e yucche. Non mancano il bosco mediterraneo di arbusti e cespugli, con diverse varietà di agrumi, e un’area riservata alle piante asiatiche come lagerstroemie, cycas, banani giapponesi e clerodendri.

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