Per camminare nella storia dell’architettura, nelle visuali prospettiche create dagli alberi del bosco, per guardare la villa e il paesaggio come due volti della stessa idea, totalmente complementari.
La Rotonda di Palladio si apre con il suo lato più intimo: il Boschetto romantico dell’Ottocento, appena restaurato, e si svela nella luce dorata dell’autunno.
Domenica 23 novembre il “giardiniere della Rotonda” condurrà una visita guidata attraverso sentieri nascosti, terrazze recuperate, la limonaia con il suo ninfeo che protegge il cuore verde della proprietà. Luoghi che per generazioni sono stati accessibili solo a chi era ospite o proprietario.
Questa è la prima stagione in cui il boschetto, dopo gli interventi di recupero, può essere percorso dal pubblico: un raro privilegio per chi ama il paesaggio, la fotografia e il foliage.
Il boschetto è un frammento di Ottocento: progettato come luogo d’evasione e intimità, dove la natura sembra custodire i segreti della villa e dove i viali possono diventare “nascondiglio” e contemplazione.
Il progetto di restauro, finanziato con fondi PNRR e guidato da équipe specializzate, ha censito oltre 500 esemplari arborei e ha ricostruito percorsi, terrazze e riportato alla luce le viste prospettiche; durante i lavori sono emerse tracce archeologiche e fondazioni che raccontano storie restate nascoste per troppo tempo.
La cura del sottobosco e la ricollocazione di statue e ornamenti hanno inoltre restituito alla Rotonda visuali che per decenni erano rimaste nascoste.
Fra i grandi alberi che oggi dominano il parco si segnalano platani monumentali e cedri: testimoni viventi di secoli di storia vegetale del luogo.
Il boschetto si estende su oltre un ettaro e la sua riapertura è stata pensata anche come percorso educativo e accessibile, con pannelli e una cartellonistica didattica.
Nel boschetto è presente anche il tasso (Taxus baccata), specie autoctona dall’intricata storia simbolica, al tempo stesso sacra e misteriosa nella tradizione europea. Nei racconti popolari il tasso è spesso associato a riti di rinascita e protezione.
Circola da secoli la fascinazione per il tasso come pianta “dell’aldilà” o della memoria; la sua presenza nel boschetto aggiunge al luogo un tono di profondità e mistero. Leggenda vuole, fosse proprio un tasso l’albero di Natale ante litteram, il primo albero di Natale decorato.
Sono moltissimi gli alberi che troviamo nel Boschetto, e domenica si potrà fare una vera e propria immersione nei colori del foliage. Come è noto il colore è chimica e tempo: con l’accorciarsi delle giornate e il calo delle temperature le foglie iniziando a interrompere la produzione di clorofilla. Così emergono pigmenti già presenti nella foglia — carotenoidi (giallo-arancio) e, in alcuni casi, antociani (rossi e violacei) — che danno agli alberi i toni caldi dell’autunno.
Il risultato è uno spettacolo.
Per fotografi e amanti del colore, il boschetto offre tavolozze diverse di fogliame. Quella di domenica è l’occasione perfetta per vedere la villa attraverso il suo boschetto e scoprirla grazie ai racconti del suo giardiniere, per camminare con lui sui sentieri che tornano a raccontare la relazione fra casa e paesaggio e cogliere i colori meravigliosi che l’autunno ci regala.
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