Vicino alla fattoria delle Cascine di Lorenzo il Magnifico, la celebre villa di Poggio a Caiano, che domina dal suo poderoso basamento l’estesa pianura fra Firenze e Prato, racchiude all’interno della sua cinta muraria un giardino di forma ottocentesca, sebbene la suddivisione degli spazi rinascimentali sia ancora riconoscibile.

Completati i lavori della grande fattoria delle Cascine, Lorenzo il Magnifico dette inizio intorno al 1477 alla costruzione di una villa che avrebbe dovuto assumere una forma innovativa rispetto agli schemi ancora medievali delle ville volute dal padre Cosimo il Vecchio e ispirata all’architettura antica. Giuliano da Sangallo previde che si elevasse su un poderoso basamento porticato, in modo da imporsi visivamente su un vasto territorio dominato dai Medici, presentando un ingresso colonnato con timpano triangolare ispirato al fronte di un tempio classico. Con la morte di Lorenzo i lavori si interruppero, per avere una ripresa con papa Leone X (1515-1519). La villa fu conclusa alla metà del XVI secolo sotto Cosimo il Vecchio e con la direzione del Tribolo, che progettò giardini geometrici sul piano della villa, un’area boschiva a nord detta “Selvatico” e un giardino formale a est, detto “Giardino Nuovo”. Nel periodo napoleonico il giardino ebbe una trasformazione in chiave paesaggistica, concepita da Giuseppe Manetti (1808-1813). In seguito, con la costruzione di un grandioso stanzone per agrumi progettato da Pasquale Poccianti (1824-1831), il “Giardino Nuovo” venne ad accogliere aiuole informali e, nel corso dell’Ottocento, una collezione di alberi esotici. Nel Selvatico furono introdotte piante ad alto fusto, delle quali rimangono notevoli esemplari di Platanus x acerifolia, querce, un grande Fagus sylvatica, assai raro nel clima della villa, e un gruppo di Taxodium distichum, riconoscibili dalle radici aeree (pneumatofori).

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